CHIESA

CRISTIANA

VALDESE

Cosa crediamo

Una Chiesa che risponde

Valdesi e Protestanti

Il simbolo valdese

 

 

 Cosa crediamo

La salvezza per grazia mediante la fede

Il Dio libero, che si rivolge liberamente agli esseri umani, crea con loro un rapporto diretto e di coscienza che non ha bisogno di mediazioni sacerdotali. Nel protestantesimo non esistono pertanto sacerdoti; la comunità dei credenti riconosce e valorizza al suo interno diversi carismi e ministeri (pastorato o ministero della parola, diaconato, insegnamento ...).

La Bibbia come unica fonte di autorità

Dio non ha parlato per mezzo della natura o della ragione, ma per mezzo dei suoi profeti e, in modo unico, in Gesù Cristo. La Bibbia è perciò il fondamento primo della fede e della vita cristiana.

Un'etica fondata sulla responsabilità e la libertà

Gesù Cristo non ha insegnato una nuova legge che sostituisca l'antica, cioè nuove regole o precetti, ma chiama uomini e donne a una libertà che si esercita nella responsabilità: per sé e per il prossimo, per la società e per il creato.

Una chiesa come assemblea di credenti

La chiesa è la società di coloro che in Cristo sono stati chiamati a una nuova vita. Essa è un'assemblea di eguali, nella quale l'Evangelo viene annunciato e i sacramenti correttamente amministrati. Non ha una sua forma necessaria, o fissa, non ha gerarchie, ma si amministra da sola sul piano locale, regionale e mondiale, senza ingerenza del potere politico e senza esercitare, da parte sua, alcun potere.



Un interessante dibattito sulla controversia fra trinitariani e unitariani


Una Chiesa che risponde:

“Esiste l'inferno?”


“I protestanti hanno norme morali?”


Valdesi e Protestanti

Le «chiese valdesi» fanno parte della grande famiglia protestante (o evangelica) e confessano una fede comune, nell'essenziale con le altre confessioni cristiane, la cattolica romana e la ortodossa.

Il «protestantesimo» vive e confessa la fede cristiana attenendosi all'essenziale, sotto il controllo costante della Bibbia e del suo messaggio. Il protestantesimo storicamene è nato nel Cinquecento come risposta a un forte appello, rivolto all'intera chiesa cristiana, a tornare alla purezza e alla coerenza evangelica “riformandosi” ed eliminando abusi ed errori.

Su questo invito a riformarsi, la chiesa del tempo si divise. Attorno a teologi e monaci come Lutero, Zwingli, Calvino e altri, molti si raccolsero per realizzare riforme locali, in attesa e nella speranza di un rinnovamento spirituale, sociale ed ecclesiastico che abbracciasse l'intera cristianità. Nacquero così, soprattutto nell'Europa del centro e del nord, diverse chiese protestanti e cioè «luterane», «riformate», «anglicana», cui si aggiunsero più tardi «battisti» e «metodisti».

In altri paesi la Riforma protestante fu soppressa con la forza. La cristianità europea nel suo complesso rimase spaccata in due e la linea di separazione fra l'Europa cattolica e quella protestante fu spesso segnata da una frontiera di sangue.

È stato solo in epoca recente che le chiese hanno imparato a riconoscersi in una comune fede cristiana, anche se le divisioni permangono tutt'oggi.

I protestanti tengono comunque a sottolineare con forza la loro dimensione insieme cristiana ed ecumenica, e la loro specifica vocazione di chiesa che, aperta al dialogo e alla collaborazione con le altre chiese, mantiene fermo il suo riferimento biblico centrale e la sua struttura di «chiesa democratica» senza mediazioni né gerarchie.



Il simbolo valdese

Alla Chiesa Valdese è dato il titolo di “Mater reformationis”, «Madre della Riforma»: da essa nacque il primo vero risveglio (in senso evangelico) cristiano.

Lo stemma valdese è il candeliere sopra la bibbia che regge una candela che risplende attorniata nel semicerchio superiore da sette stelle (delle quali la quarta è sopra la candela).

Rivoir in un articolo del 1930 e Teodoro Balma a Catania, in un opuscolo del 1940, mostrarono nei loro studi l’originalità dello stemma valdese. La candela simboleggia la parola di Dio che illumina gli uomini, le sette stelle rappresentano la Chiesa. Ed anche valdesi come luce del mondo che fanno luce sulla e attraverso la bibbia: in Matteo 5, 14-16, Gesù dice “Voi siete la luce del mondo: non può restare nascosta una città posta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sopra il candeliere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.”. In Apocalisse 1:16, Cristo in gloria ha in mano sette stelle che indicano le sette chiese dell’Asia perseguitate. Con questo duplice riferimento biblico i valdesi intesero affermare la loro volontà di fedeltà alla verità evangelica e la certezza di essere custoditi da Cristo nella persecuzione.

Mentre i protestanti di Ginevra usarono la locuzione “post tenebras lux” («dopo le tenebre la luce»), i valdesi preferirono, nel primo stemma del 1642, il motto “in tenebris lux”, «nelle tenebre la luce»; che successivamente venne trasformato nell’espressione biblica “in tenebris lucet”: il riferimento scritturale evidente è la frase tratta dal passo evangelico 1,5 della traduzione latina del Vangelo di Giovanni dove Gesù viene definito la luce che risplende nelle tenebre: “et lux in tenebris lucet et tenebrae eam non conprehenderunt”, che tradotta in italiano è «la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta».

La versione odierna del motto valdese, riportata anche sullo stemma, è “lux lucet in tenebris”.

http://www.chiesavaldese.org/aria_cms.php?page=4

 

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